Milano parla pianoCosa accade quando sei giovane, talentuoso e i tuoi brani in inglese riscuotono un inaspettato e meritato successo, sia nella musica che nel cinema? Un primo disco – Rebirth – in cui li raccogli e poi? Opening di concerti, parliamo di Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, James Blake, mica nomi così. Ma si sa, “il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista”, come ci insegna Caparezza. E allora si alza la posta, e partono le scommesse.

E Marco Zitelli, in arte Wrongonyou, classe 1990, sceglie di scrivere in italiano, eliminando il filtro della lingua e ripartendo dai cantautori, da quelli degli anni ‘60 fino agli artisti dei giorni nostri – su tutti, un richiamo alle sonorità degli Otto Ohm – avvalendosi di penne valorose come Zibba e Alessandro Raina e di produttori all’avanguardia come Durdust, Katoo, Antonio Filippelli e Fausto Cogliati. Un cambio di città, dalla campagna romana all’ombelico del mondo, perlomeno musicale, italiano.

A un anno e mezzo di distanza dall’esordio arriva così Milano parla piano, un deciso cambio di stile e sonorità, a cominciare dal singolo Solo noi due, che ci racconta la quotidianità di una giovane coppia convivente, il desiderio di vedersi, annullando le distanze – “Strano, mi sento un uomo, ma non indosso l’armatura”- passando per Atlante, un ricorso alla mitologia per sottolineare la forza di aver incontrato l’altra metà della mela – “Ed io che mi sentivo solo anche alle feste, ritrovare te mi fa sentire un gigante”.

Amore che si fa scoperta nella title track, un dialogo a due con il capoluogo meneghino – “Milano parla piano, almeno questa notte siamo solo noi due, e ci prendiamo a botte, Milano parla piano, siamo costretti all’ombra, come le case in centro, sotto la torre Velasca”.

Un disco che si inserisce perfettamente nel mutevole scenario underground italiano, orecchiabile ed accattivante, a riconferma di un talento in evoluzione, che sta ancora trovando la sua strada, ma con una cifra stilistica ben precisa, che saprà far parlare di sé.

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TRACKLIST:

01. Atlante

02. Calma calma

03. Solo noi due

04. Mi sbaglio da un po’

05. Milano parla piano

06. Più di prima

07. Perso ormai

08. Ora/Outrora