Il Topo Copertina“Ho usato tutto me stesso, tutta la mia esperienza e la giusta emozione per comporre i brani dell’album seguendo le impronte di Jack il topo, del bambino Carruba, della sensibilità del narratore. Questo disco è dedicato a Raffaello Pecchioli, poeta, che mi ha sempre sostenuto nel mio lavoro”.

Per comporre i brani che fanno parte di questo lavoro ho lavorato fin da principio con la Compagnia del laboratorio del Teatro Metastasio “Il mestiere del teatro” e il regista Paolo Magelli, persona di fama mondiale e di infinita esperienza è attualmente il direttore del Teatro Stabile Della Toscana Metastasio che si è occupato della regia dello spettacolo Il Topo.

Quando mi presentai a lui, dopo la scomparsa di Pecchioli che avvenne a febbraio 2011 mentre stavano mettendo in scena il suo racconto, gli dissi che sarei stato felice di fare delle musiche per questo lavoro, anche per l’amicizia che mi legava a Raffaello Pecchioli.

La forza poetica del racconto, i tre personaggi del libro, con le loro inquietudini, la loro folle storia e la sensibilità eccelsa dell’autore – narratore (Pecchioli) mi hanno spinto a calarmi dentro questa storia, farne parte, per poi costruire in modo viscerale e simbiotico i temi che compongono l’album e quindi la colonna sonora.

L’album attraversa e percorre molti generi, spazia nelle sonorità, eclettiche e surreali, a volte tenebrose, poi bizzarre, per innestarsi nell’ambient, poi nei ritmi sudamericani. Si passa dall’uso classico degli strumenti come archi, batterie, chitarre, fino alla sperimentazione dei suoni e dei cori di 20 elementi registrati e trasformati. Due canzoni tratte dagli scritti di Pecchioli chiudono il cerchio: Bisenzio e La piccola morte; che si svincolano dalla favola del libro e diventano narrazione.

“Il Topo è un racconto fantastico, visionario e reale a un tempo. La storia narrata è quella di un uomo che,per guarire da profonde ferite morali, si isola in una casa solitaria, tra i boschi. Qui ingaggia una lotta fatta di astuzie con un grosso topo: “Jack il nero”, ma non per ucciderlo bensì per dimostrargli, con la cattura incruenta, che il più forte è lui, l’uomo. Il narratore-autore non è però solo in quest’impresa: lo sostiene il fantasma di un bambino, “Carruba”.

Ma una strana presenza si avverte attorno alla casa: è quella di un uomo “Lo Straniero” che in quell’antivigilia di Natale gonfia di vento, di freddo e col presagio della neve, vi si aggira furtivamente. La presenza dello sconosciuto inquieta lo spirito del bambino, fino a indurlo a scomparire quando l’uomo, a buio, cerca e trova riparo nella casa rossa del narratore sul monte Calvana.

Fra i due uomini si avvia una conversazione che sembra avere il sapore della “veglie” di una volta. Ma la parte più magica, e allo stesso tempo più vera di tutto il racconto risiede nella rivelazione da parte del bambino Carruba, di una crudele verità che solo lui e l’uomo “Lo Straniero” conoscono, e che l’autore riesce a svelare dispiegando tutta la sua capacità di narratore, facendoci infine partecipi di segreti terribili e di speranze impensate.” (tratto da uno scritto di Walter Nesti)

Il Topo Racconto di Natale è un racconto di Raffaello Pecchioli – 1997 Carlo Zella Editore.

 

TRACKLIST:

– Intro Gocce

– Sambatopa

– Carruba

– Ballo onirico

– Gocce delay

– Giove

– Entra straniero

– Bisenzio

– Archi della morte

– Morte dello straniero

– Carruba tango

– La piccola morte